Tra il 1994 e il 2016 si è svolta la manifestazione Artisti in Piazza, organizzata dal Circolo Culturale Don Emilio Verzeletti, che si poneva come obiettivo la diffusione della cultura e dell’arte in tutte le sue forme.
Una volta all’anno per ventitré anni, piazza Aldo Moro si liberava delle automobili in sosta per lasciare spazio a cavalletti, tele, colori e creta di numerosi artisti impegnati a dare sfogo alla loro creatività. C’era chi dipingeva e chi modellava, chi rideva e chi discuteva.
In questa situazione di sperimentazione e inventiva, si riconoscevano sempre due volti noti nell’ambiente culturale sanpaolese: Remo Bombardieri e Giovanni Domenico Buraschi, meglio conosciuto come Mènec da Azzano.
Remo Bombardieri nacque nel 1936 a Brescia. Dopo essere stato allievo di Domenico Lusetti, decise di dedicarsi liberamente alla scultura.
Prima di essere un artista, Remo era un artigiano. Lavorava con maestria e passione ogni tipo di materia: ferro, bronzo, legno, ma anche creta, ceramica e resina.
Il suo linguaggio spaziava dall’astratto al figurativo e le sue opere giocavano con la forma e lo spazio.
La sua vasta produzione comprende migliaia di opere e la sua fama è riconosciuta a livello internazionale. È a lui che dobbiamo il Monumento ai Caduti e quello dedicato all’associazione AVIS.
Ci ha lasciati nell’aprile del 2021.
Giovanni Domenico Buraschi – o meglio – Mènec da Azzano nacque nel 1938 ad Azzano Mella (BS) e fu allievo di Olves Di Prata.
Era un uomo umile e generoso, convinto che l’arte dovesse essere conosciuta e amata fin da bambini. Per questo motivo portò la sua esperienza e i suoi insegnamenti alla Scuola di Scultura del Circolo.
L’arte è per me uno strato di pelle, è l’aria che respiro, è una passione viscerale che da sempre mi permette di avvicinarmi alla gente, ai giovani e a me stesso.
Le sue terrecotte rappresentano spesso figure slanciate, costruite secondo linee curve e avvolgenti. Sembrano composte ma sono segnate da incavature e solchi: una quiete interrotta dalla fragilità e dall’incertezza.
Conosciuto e apprezzato in tutta la provincia bresciana, ci ha lasciati nel settembre 2012.